L’EXPORT DI VINO ITALIANO IN LITUANIA TRA IL 2019 E L’ANNO IN CORSO

di Francesco Di Marco, sommelier e marketing manager – Vilnius 31.03.2022

Dopo due anni di pausa forzata, finalmente ad aprile 2022 torna il Vinitaly, la grande kermesse dedicata al vino italiano che si svolge a Verona, e non abbiamo dubbi che anche quest’anno tale evento attirerà l’attenzione degli operatori specializzati provenienti dai paesi Baltici, che si confermano tra i più dinamici mercati emergenti per il settore agro-alimentare. Al primo trimestre del 2022, con alle spalle (…si spera definitivamente) la crisi pandemica e nel pieno (purtroppo) della crisi legata al conflitto Russia – Ucraina, proviamo a fare sinteticamente il punto della situazione riguardo all’import di vino ed alcolici italiani in Lituania.

Vale la pena di ricordare come l’Italia sia tra i primi partner commerciali della Lituania, con un export che, almeno fino al 2019, valeva circa 2,3 Miliardi di Euro, con un saldo positivo di ca. 1 Miliardo a favore dell’Italia.

Ad Aprile 2021, secondo l’autorevole “Versli Lietuva”, agenzia per lo sviluppo economico del preposto Ministero lituano, l’importazione di vini ed altri alcolici dall’Italia verso la Lituania ammonta ad un 5% del budget generale con un onorevolissimo quarto posto tra le categorie di prodotti che arrivano dal Bel Paese, dietro alla meccanica, componenti ed impiantistica elettrica, plastica e derivati.

Le statistiche relative al periodo pre-pandemico ci rivelavano già comunque una costante crescita dell’export italiano verso la Lituania, in cui possiamo vedere come nel campo del “beverage” si sia passati da un 23,8 del 2017 al 25,64 del 2018, per chiudere il 2019 con il 28,72, a conferma quindi di una rinnovata fiducia nel prodotto italiano, di cui il vino è sicuramente la sua espressione più alta nonché…la più riconoscibile vista la sua associabilità alle tradizioni, al territorio ed alla cucina italiana. E, riguardo quest’ultimo aspetto (l’arte culinaria italica),  in termini popolarità tra i consumatori di certo la Lituania non fa eccezione…

Tale crescita in realtà si mantiene stabile anche durante il periodo della pandemia di Covid 19 nel biennio 2020/2021, nonostante si siano necessariamente modificati alcuni canali commerciali (incremento dell’e-commerce a discapito dei negozi specializzati, mentre la GDO ha sostanzialmente tenuto…) e nonostante sia stato seriamente colpito il settore della ristorazione. Infatti possiamo registrare come, nell’ambito del fatturato generale export da Italia verso Lituania, il vino segna un 1,95% nel 2020 ed un 2,09% nel 2021.

E’ probabile che abbia giocato anche un fattore “psicologico” che vede nel vino così come nella cucina fatta in casa un “bene di conforto” da leggersi ed interpretarsi come reazione terapeutica ai lunghi periodi di lockdown a cui tutti siamo stati sottoposti: tant’è vero che tra i prodotti alimentari italiani che hanno realizzato aumenti significativi troviamo anche le farine per la pizza e per la pasta! Per quanto riguarda i competitor ci troviamo sempre in antagonismo con i classici Francia e Spagna, ma si fa sempre più solida la reputazione del nostro prodotto enoico come migliore dal punto di vista del rapporto qualità/prezzo , così come anche si va delineando una progressiva uscita dallo standard delle cosiddette “3 P” (Prosecco, primitivo e pinot grigio) che ormai da troppi anni rappresentano lo stereotipo del vino italiano a livello globale, affermando pertanto una progressiva e più approfondita conoscenza del consumatore locale nei confronti di denominazioni meno note a livello di massa, almeno qui in Lituania, o di maggiore prestigio, come per esempio la Franciacorta, il Barolo e Barbaresco, ma anche la Campania ( aglianico e Taurasi), la Sardegna con il suo vermentino e, a conferma del trend positivo mondiale, la Sicilia con l’Etna. Degno di nota è da rilevare come emergente, anche grazie all’iniziativa di operatori locali che si prodigano nell’organizzazione di eventi degustativi e divulgativi, un progressivo interesse verso i vini dolci e da dessert; altrettanto, ma qui possiamo ben parlare di trend globale, cresce la richiesta di prodotti bio, organici e naturali.

In conclusione, dalla nostra posizione di insiders , abbiamo da affermare che molto spesso il consumo del vino italiano in Lituania è legato ad una fruizione che rimanda in qualche modo ad una conoscenza che i consumatori hanno avuto mediante l’esperienza diretta e personale sui luoghi di produzione, viaggiando e degustando i vini nelle proprie terre d’origine. E questo oltremodo amplifica quell’elemento di neuro-marketing di cui sopra: non solo il desiderio di rivivere una piacevole esperienza, ma altresì lenire le sofferenze derivate da una emergenza che altrimenti sarebbe rimasta solo nelle fantasie di uno scrittore di romanzi distopici.

Fonti:

https://agridata.ec.europa.eu/extensions/DashboardWine/WineTrade.html

https://www.verslilietuva.lt/wp-content/uploads/2021/04/2021-04-15-LT-Italija.pdf

https://www.asarva.org/approfondimenti/esportare-in-lituania-il-centro-del-mercato-baltico-tra-russia-e-polonia.html?fbclid=IwAR2HCCQPnGPhXeOe_toq0POYetIEkPYPs2R_CDcY5vWpdMxVRaOOwKuZMBc

https://www.exportiamo.it/rubriche/14327/lituania-la-repubblica-dell-innovazione-dove-il-made-in-italy-trova-terreno-fertile/?fbclid=IwAR0EsBWfqEj8S9bfW1F7pyxNgz2zs6kfjbnO2OONaZXHuspjiQy9hF2SXm4

https://oec.world/en/profile/bilateral-country/ita/partner/ltu#:~:text=Italy%2DLithuania%20In%202019%2C%20Italy,Packaged%20Medicaments%20(%2432.1M).