L’insolvenza purtroppo è sempre più diffusa anche a livello internazionale e il recupero crediti diventa un’esigenza sempre più sentita. Se le tracce del debitore portano all’estero la gestione dei crediti deve affrontare delle sfide ulteriori. Un’azienda esportatrice, oltre al rischio di insolvenza di un proprio cliente, deve considerare anche il rischio Paese. Una conoscenza puntuale delle norme giuridiche e delle peculiarità dei contratti bilaterali uniti ad un corretto comportamento nell’intera filiera del credito, sono fondamentali per agevolarne il recupero.
Il recupero dei crediti esteri segue la stessa logica di quello nazionale con la differenza, data la distanza, di una più complessa fase di ricerca delle informazioni utili alla valutazione della solvibilità del debitore. Dopo aver completato la fase di verifica, è necessario procedere con l’invio da parte di un avvocato di una lettera di diffida nella stessa lingua del debitore. Passati i termini di attesa menzionati sulla diffida (normalmente 10 giorni), è opportuno, laddove possibile, contattare telefonicamente il debitore per verificare i motivi del ritardo del pagamento e, solo in caso di espressa autorizzazione del creditore, si procederà attraverso uno degli strumenti giudiziali che le leggi del luogo consentono per il recupero coattivo della somma. I costi (diritti e onorari degli avvocati e commercialisti) per i procedimenti legali sono a carico del debitore ma anticipati dal creditore, come da direttiva della comunità europea, sempre che questi sia solvibile. Essi vengono calcolati sulla base di tabelle ufficiali in vigore presso i singoli paesi. Il creditore deve cercare di fornire tutta la documentazione in suo possesso per agevolare la successiva azione legale.
I principali documenti che possono servire, sono:
Alcuni suggerimenti della Camera per l’attività imprenditoriale all’estero: Conservazione dei documenti Il recupero di un credito, in particolare quello estero, presuppone un adeguato supporto probatorio. Prima di avviare un’azione di recupero è necessario analizzare tutta la documentazione disponibile (fatture, ordini e conferme d’ordine, documenti di trasporto, copia solleciti e corrispondenza varia). Più un credito è documentato, più aumentano le possibilità di gestirne attivamente il recupero. Tempestività nella richiesta L’esigibilità del credito è sensibile alla tempestività della richiesta. Un credito “datato” sarà più difficile da recuperare, generalmente con il trascorrere del tempo diminuiscono le probabilità di recupero, soprattutto all’estero, dove la prescrizione ha termini diversi da quelli previsti dalla disciplina italiana. Il recupero crediti va gestito il prima possibile rispetto alla scadenza pattuita. Non è infrequente che il debitore si renda irreperibile o venga sottoposto a procedure di tipo fallimentare. Non lasciare niente al caso Il credito estero va gestito sempre e comunque, senza dare per scontato alcun elemento, analizzando i diversi mezzi di pagamento internazionali e le caratteristiche proprie dei vari ordinamenti. Non sempre lo stesso strumento commerciale o giuridico, anche laddove si venga ad avere una similitudine nelle denominazioni, viene applicato con le stesse modalità o presenta le stesse identiche caratteristiche nei diversi paesi, né vuol dire che abbia le stesse caratteristiche e che permetta di attivare le stesse azioni di recupero. L’internazionalizzazione come opportunità Confrontarsi con l’estero vuol dire aprirsi non solo commercialmente verso nuove frontiere, ma anche maturare una coscienza delle specificità di ogni Paese. E’ sempre opportuno studiare e capire preventivamente il Paese del cliente ed i procedimenti giuridici, per garantirsi una probabilità maggiore di recupero.
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